In occasione della presentazione del 1° Rapporto Congiunturale Previsionale 2017 sul mercato dei serramenti in Italia, si è diffusa una voce preoccupante per le imprese di produzione di infissi e serramenti: si tratta della possibile rimodulazione degli incentivi fiscali per la sostituzione dei vecchi serramenti. Nello specifico, si ipotizza una variazione dei parametri fiscali in virtù dei dati Enea sul risparmio energico che sottostimano l’impatto della misura.
Dal momento che i dati Cresme stimano che dal 2007 ad oggi l’ecobonus ha generato un fatturato di oltre 10 miliardi per il settore dei serramenti nel suo complesso, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato sostiene sempre di più gli incentivi fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Ma le misure mirate al risparmio energetico sono temi altrettanto importanti per l’utente finale. Secondo l’ultimo Rapporto Enea 2016 sulle “Detrazioni fiscali del 65%”, infatti, la sostituzione degli infissi è la soluzione più frequente perché è la più economica per le famiglie rispetto ad altre come, ad esempio, gli interventi sull’involucro edilizio.
Considerata quindi l’importanza degli incentivi fiscali sia per i professionisti del settore serramenti che per i cittadini che ne usufruiscono, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato ha avanzato una serie di proposte di cui riportiamo le priorità: rendere strutturale l’ecobonus (perché la continuità nel tempo consente la pianificazione degli interventi) e confermare la detrazione fiscale del 65% come stimolo all’efficientamento energetico degli edifici.
Per avere un quadro sull’attuale mercato dei serramenti, leggi la news dedicata al Rapporto Cresme 2017